Lettori fissi

mercoledì 24 ottobre 2012


I miei genitori non mi fanno uscire perché hanno paura!

Samantha racconta l'ansia dei suoi genitori, che le vietano di uscire per paura. Risponde il Consultoriogiovani!
 
Ciao ragazzi, Il Consultoriogiovani è una grande possibilità per tutti voi di dialogo “virtuale” con esperti, pronti ad aiutarvi in situazioni difficili. In fondo a questo articolo troverai la modalità per avere un consiglio da loro. Oggi è la volta di Samantha, alle prese con due genitori molto ansiosi, che le vietano di uscire… Risponde il Consultorio!



Salve, sono una ragazza di 21 anni e vivo una situazione familiare particolare. Non ho mai fatto una gita con la scuola perchè mia madre è molto ansiosa e anche se a volte mi lascia un pò di libertà vede pericoli ovunque e mi ossessiona con consigli e prudenze… Infatti ho paura di spostarmi perchè penso sempre che le persone mi vogliono fare del male, non mi fanno uscire quando voglio e quando posso farlo ci sono sempre loro e molte volte mio padre mi mette in imbarazzo perchè fa lo stupido con i miei amici. Ho avuto il patentino mai usato e poi la patente mai usata perchè mio padre insiste che devo guidare con lui ma io non voglio perchè non lo sopporto, per questo motivo non mi dà mai la macchina perchè dice che ha paura che possa fare incidenti.Mi dice sempre che la macchina è sua, che la casa è sua e devo fare come dice lui… E’ un padre-padrone.Avevo un’amica ma loro non me la fanno frequentare perchè lei sta in compagnia di stranieri e siccome loro hanno paura che possono violentarmi mi hanno proibito di vederla.
Passo le mie giornate a casa, davanti al pc perchè abito in campagna e per andare in paese devo prendere per forza la macchina, i mezzi di trasporti sono organizzati davvero male perchè siamo isolati dal mondo. I miei migliori amici sono gli animali ma purtroppo mio padre li odia e ho sempre il terrore che possa portarmeli via, loro sono tutto per me e se dovessi un giorno rimanere senza di loro mi sentirei persa. Non so più cosa fare,mi sento così triste e delusa da questa vita…. Se avessi potuto scegliere avrei dato la mia vita a qualcun altro, voglio bene a mia madre anche quando non la sopporto perchè non è d’accordo per come la penso ma mio padre è colui che odio di più, vorrei che se ne andasse via… così sarei libera….Mi sento una farfalla con le ali spezzate, avrei bisogno di qualche parola di conforto… Grazie,Samantha.
Ines psicologa risponde:
Ciao, Samantha.
La tua storia ha dell’incredibile: pensare che, nel nostro tempo, nel nostro paese, una giovane donna viva da quasi reclusa appena fuori città pare impossibile. Eppure ci racconti che è così. I genitori faticano sempre, talvolta molto, moltissimo, a sostenere la crescita dei figli, ma nel tuo caso le loro ansie ti hanno impedito di acquisire l’autonomia adeguata per la tua età. Un eccesso di protezione è dannoso. I figli, già da bambini, possono affrontare il mondo non certo da soli, ma attraverso esperienze graduali, adatte alla loro età. Le principali sicurezze su cui possono contare sono l’immagine dei genitori che hanno dentro di sé e la compagnia degli amici (specie in adolescenza). Se non si esce dalla famiglia non si cresce. Sappiamo che non è facile uscire dalle sicurezze, anche se soffocanti della propria casa. Quindi il ruolo dei genitori è fondamentale.
Quando sono troppo ansiosi, protettivi ci sono dei motivi, dentro di loro; spesso anche a causa di qualche avvenimento che non ha favorito la loro funzione di genitori, o che ha suscitano particolari preoccupazioni. Da quanto racconti hai smesso di studiare e non lavori. Oltre ai tuoi genitori non nomini altre persone. Ti fa compagnia il pc (così ci siamo potuti incontrare via internet) e i tuoi animaletti (cani e gatti?). Lo stile della tua lettera e alcune esperienze che nomini fanno pensare che tu sia una ragazza, oltre che sensibile, intelligente e che tu sia in grado di acquisire capacità e abilità che poi non utilizzi. Il problema che vivi non è solo quello di una grossa limitazione sia personale che dei rapporti sociali (a causa del comportamento dei tuoi genitori), ma che tuo padre non sia in grado di mantenere una giusta distanza dal tuo mondo di relazioni private. Non è l’emancipazione  dalla famiglia che non riesci ad attuare il tuo problema, ma il fatto che i limiti e le ansie dei tuoi genitori sono diventati i tuoi limiti e le tue ansie, anche se desideri una vita diversa ed hai la consapevolezza che la tua situazione. Continuando così non ti potrai mai fare una vita tua, un lavoro, delle relazioni affettive. Naturalmente non si tratta di pensare ad una evasione o ad una fuga.
Credo sia inevitabile affrontare il conflitto con i tuoi, specie con tuo padre che sembra dettare le leggi più restrittive ed essere il più intrusivo.  Bisognerebbe capire il perché delle loro ansie, dei limiti  e del senso di possesso e di costrizione. E l’atteggiamento che tu hai assunto.Condividiamo la tua tristezza, la delusione e la rabbia che sicuramente provi, ma per voler bene agli altri in modo giusto,bisogna prima imparare a voler bene a sé stessi.  Penso che sarebbe utile un aiuto psicologico, diretto alla famiglia. Potresti interpellare lo psicologo del Consultorio Familiare della città più vicina a dove abiti. Potresti essere aiutata da una familiare, oppure parlando apertamente con il tuo medico di famiglia e consigliarti con lui.
La mia cosa da fare è assumere un atteggiamento attivo e non scoraggiarti. Ti abbraccio.
che ne dite?

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